Il cuore nuovo della città
L’ospedale psichiatrico Sant’Antonio Abate di Teramo è stato uno dei più grandi e importanti dell’Italia centro-meridionale.
Fu aperto nel 1881, su proposta della Congregazione di Carità, all’interno dell’Ospizio di Sant’Antonio Abate, attivo già dal 1323 e situato nel centro cittadino; nei primi anni fu soprattutto un deposito per diseredati, ammalati, esclusi sociali.
A partire dall’entrata in vigore della legge Basaglia l’ospedale psichiatrico di Teramo non registrò nuovi ingressi e avviò il processo di de-ospedalizzazione.
La dismissione richiese molti anni e all’inizio vi furono resistenze e paure nella società, superate grazie al paziente lavoro di contrattazione avvenuto tra gli operatori psichiatrici e le diverse comunità.
Il progetto per il recupero e la riqualificazione dell'ex-Manicomio deve proporsi come affermazione del forte valore identitario che il compendio edilizio riveste nell'assetto del centro storico e nella storia della città.
In questo contesto, in considerazione della sua collocazione e della sua dimensione, il progetto assume una valenza strategica nell’ottica di rilancio e riqualificazione del ruolo del Centro Storico.